C femminile: Playoff. Apoteosi Labormet! Raggiunto il sogno: è serie B!
D’ora in poi il 27 maggio 2017 non sarà più un giorno qualunque per il 2D Lingotto Volley. Bensì una data da ricordare e da inserire nella storia del sodalizio: alla conquista del titolo di campioni provinciali nell’under 12 – un applauso grandissimo alle loro allenatrici, Roberta Caucci e Marica Conte – si aggiunge quella della promozione in serie B, centrata della ragazze del duo Pigliafiori – Bono capaci di aggiudicarsi la sfida di ritorno con L’Alba Volley.
È un 3 a 0 che non ammette repliche e bissa il risultato ottenuto in gara 1. La Labormet, dopo lo stop al tiebreak a Novi, ha dominato i playoff e, inanellando quattro 3 a 0 consecutivi, si è dimostrata un vero schiacciasassi, lasciando solo le briciole alle avversarie. Come all’andata il risultato non è mai stato veramente in discussione, anche se le avversarie non hanno regalato nulla lottando a fondo, almeno nei primi 2 set.
La cornice di pubblico è quella delle grandi occasioni e un grande tifo accoglie le squadre, schierate entrambe con le stesse formazioni della gara precedente, all’ingresso in campo. L’inizio della Labormet è buono, ma la tensione per la posta in palio è palpabile tra le padrone di casa. Ne nasce una frazione all’insegna dell’equilibrio, con entrambe le formazioni a cercare di piazzare il break point, senza però mai riuscire a staccare le avversarie e affondare davvero il colpo. Fontana e compagne si affidano fin da subito a Taddei e Pilotti, fin da subito nel vivo del gioco e punti di riferimento per l’attacco. La centrale, in particolare, si conferma fin da subito un’arma importante di questa Labormet, con i suoi 18 punti messi a segno. Il break decisivo, dopo una lunga fase di punto a punto, lo piazzano le padrone di casa: Manna, Pilotti, Taddei ed un errore avversario chiudono il set sul 25 a 20.
Messe sotto dalle padrone di casa, le ragazze di Alba approcciano agguerrite il secondo parziale, portandosi subito avanti nel punteggio. La fluidità e la velocità del gioco ospite è migliore rispetto al primo set, soprattutto per quanto riguarda l’attacco dalle bande. A creare qualche difficoltà in più è la super giocata da Cammardella per servire le proprie bocche da fuoco che, grazie a una buona fase di appoggio, permette più colpi alle schiacciatrici ospiti. A farne le spese sono il muro della Labormet, meno preciso e compatto del precedente, e la collegata difesa. Riassestata la squadra con qualche aggiustamento tattico durante il time out, le padrone di casa riprendono a macinare punti, supportate e spinte dal pubblico, sempre più numeroso e sempre più caldo per lanciare le “proprie” ragazze alla vittoria. Pilotti (ace e muro), Volpi (subentrata a Taddei e subito protagonista) e Banzato materializzano il sorpasso (12 a 11). Il livello della gara si alza progressivamente, con entrambe le squadre protagoniste di scambi spettacolari ed attacchi pregevoli. È il momento di maggior tensione della gara e di maggior agonismo: Labormet sempre avanti, Alba ad inseguire per un distacco che non supera mai le due lunghezze. Nel finale ritorno in cattedra per Rossella Pilotti e chiusura di capitan Fontana con un favoloso in parallela e Lingotto avanti 2 a 0.
Le ragazze della Labormet capiscono che è giunta l’ora di chiudere la gara ed andarsi a prendere la promozione. L’impatto sul terzo parziale dimostra ancora di più la voglia di raggiungere questo sogno, e conquistare quell’obiettivo che ad inizio anno sembrava ancora troppo lontano per essere realtà. In un amen è 6 a 3 Labormet, con il vantaggio che aumenta fino a raggiungere le sei lunghezze (11 a 5 al primo time out tecnico ospite). Il servizio frutta break e punti importanti alle padrone di casa (ben 3 gli ace messi a segno), brave ad allungare nel punteggio sfruttando la maggior precisione nei fondamentali di seconda linea. Le speranze delle ospiti di riaprire la gara si affievoliscono con lo scorrere delle azioni, con Lingotto ormai in controllo totale della gara. Il finale è un’esultanza continua mista ad attesa trepidante verso il punto della vittoria che arriva con un errore avversario, dopo due match point annullati. È tripudio gialloblù, con un’esplosione infinita di gioia. È serie B!
“Non ci credo ancora, non mi sembra ancora vero!”. Questo il primo commento di Marco Pigliafiori, dopo la doccia riservatagli dalle proprie giocatrici. “Abbiamo fatto un’annata favolosa e un play off stupendo, giocato con carattere, testa, cuore e tanto orgoglio. Sono felice di aver di aver portato questa squadra, insieme con il mio staff, a questo risultato. È merito di tutti, perché ognuno ha fatto la propria parte. Tutti siamo stati importanti”. Gli fa eco Mattia Bono, allenatore in seconda della Labormet. “Io e Marco desideriamo ringraziare di cuore tutte le giocatrici per aver portato in palestra sempre grande entusiasmo e una grande voglia di lavorare e migliorarsi. C’è chi ha giocato di più, chi di meno, ma è stato fondamentale l’apporto di tutti, di chi è andato in campo e ancora di più di chi ha dovuto aspettare il proprio turno cominciando la partita dalla panchina. La conquista della B2 è anche loro, della loro voglia di allenarsi a massimo sempre”.
Un ringraziamento speciale a tutte le ragazze per quanto fatto e per il traguardo raggiunto arriva dal direttore sportivo della Labormet, Saverio Zavattaro. “Permettetemi di ringraziare di cuore lo staff e tutte le ragazze, desideravo che la squadra potesse sollevare la coppa, ma sono ancora più felice che lo abbia fatto davanti al nostro pubblico e nella nostra palestra, dopo una serie di play off incredibile”.
Un ringraziamento particolare e molto speciale a due giocatrici, che per motivi diversi, diranno addio alla Labormet: Enrica Magaraggia ed Ilaria Fontana. Ad Enrica, che per problemi di lavoro non continuerà con noi il prossimo anno, per l’impegno e la disponibilità dimostrata fin dall’inizio dell’anno, per la passione e l’esperienza messa al servizio della squadra.
Ad Ilaria, il nostro capitano, che dopo questo anno insieme decide di dire basta con la pallavolo giocata: grazie per aver incarnato i valori che da sempre ricerchiamo e perseguiamo, e per averli portati in campo con la nostra divisa addosso: rispetto, passione, determinazione, fame e tanto sacrificio. Un capitano non si riconosce dai punti che mette a terra durante una partita o dalla grinta nelle esultanze, quanto più nella capacità di fungere da collante tra le più grandi e le più piccole, nel guidare il gruppo, mantenere saldo lo spogliatoio e nel dare il buon esempio in campo. Nell’essere leader con l’esempio e non con la parola.