B2 femminile: “Niente male per dei debuttanti!”, coach Pigliafiori e il primo anno nei nazionali
Quinta piazza finale e 45 punti, frutto di 17 vittorie e 9 sconfitte, come Albisola che però, capace di un paio di successi più netti e di qualche sconfittà in più maturata al quinto set , chiude invece quarta sette punti avanti.
“Beh, che devo dire ? Niente male per dei debuttanti !”, commenta divertito coach Marco Pigliafiori. E spiega: “Era la prima volta un po’ per tutti. Il Lingotto, società dalla storia pluridecennale, esordiva in un campionato nazionale. Per me era la prima apparizione con primo allenatore in un torneo di questo livello nel quale a tante giocatrici spettava ora quel ruolo da protagoniste lungamente atteso.”
Una stagione cominciata pagando lo scotto del necessario rinnovamento – sette le nuove giocatrici arrivate a vestire la maglia della Labormet dopo i playoff promozione dello scorso maggio – con uno starting team che ha avuto bisogno di un po’ di tempo per amalgamarsi.
Dopo le prime tre giornate Pilotti e compagne veleggiavano in fondo alla classifica con 1 solo punto conquistato sui 9 disponibili. Alla decima la Labormet era risalita in ottava posizione, ma continuava a guardarsi dietro con preoccupazione alla ricerca di una salvezza che, visto l’equilibrio del girone, si presentava difficile.
Poi, d’improvviso, con il nuovo anno la squadra di Marco Pigliafiori è letteralmente esplosa maturando la consapevolezza che a preoccuparsi avrebbero dovuto essere le avversarie e la Labormet fosse invece la squadra da battere. Così, nel girone di ritorno, la formazione del Lingotto ha conquistato 7 punti in più dell’andata.
“C’è un pò di rammarico per essere partiti al rallentatore – commenta il coach – ma, considerando che si trattava di una ‘prima volta’ per tanti, possiamo considerarci contenti di ciò che abbiamo fatto.”
Quando si chiude una stagione come questa, i ringraziamenti sono doverosi. E Pigliafiori ne ha qualcuno da fare: “Innanzitutto alla squadra, dalle più esperte alle più giovani. Senza di loro non saremo qui a fare bilanci. Con le prime, che questa e categorie ancora più prestigiose le hanno giocate, si è instaurato un bellissimo rapporto di fiducia reciproca. Tante decisioni le abbiamo discusse assieme e ne siamo usciti sempre più forti: questo ha fatto la differenza per noi. Le seconde sono state brave a mettersi disposizione, lavorando a testa bassa.
Poi alla società con la quale ho sempre potuto dialogare e che, dopo ogni partita indipendentemente dal risultato, mi ha dato la possibilità di lavorare senza pressione. Alla mia dirigente, a Alessandro e Andrea utilissimi sparring partner delle ragazze negli allenamenti. E, last but not least, un grandissimo grazie a Bruno per l’aiuto in palestra e, ancora più, per aver dovuto sorbirsi i miei sfoghi al termine di ogni allenamento e partita. Il mio psicologo tuttofare che c’era sempre quando mi partiva la vena: grazie Bruninho.”